Vacanze sulla cresta dell’onda “verde”

La pandemia e le tensioni internazionali causate dalla guerra in Ucraina hanno cambiato il modo di trascorrere le vacanze. Natura ed evasione dalla realtà prevalgono nelle scelte dei viaggiatori.

Due anni di pandemia, in realtà ancora non finita, come testimoniato dagli attuali lockdown cinesi e le tensioni internazionali causate dall’invasione russa in Ucraina dello scorso febbraio, hanno nettamente cambiato lo stile di  vita  degli  italiani.  Sullo  sfondo  troviamo  paure  e  incertezze,  che  intimoriscono  anche  i  più  coraggiosi  a pianificare viaggi all’estero. Non convince il quadro geopolitico internazionale, con una guerra  in  corso  e  un esito ancora incerto. Dall’altra parte, c’è la voglia  di  uscire  di  casa  e  stare  a  contatto  con  la  natura nella  sua dimensione  più  selvaggia  e  autentica. Dopo due anni di grigliate sul balcone e svaghi da taverna, c’è tanta voglia  di esplorare e attivare  la  curiosità,  rimasta  ferma  agli  schermi  delle  televisioni  di  casa.  Così  crescono sempre  di  più  le vacanze all’aria aperta,  lontano  dalle  città  e  da  luoghi  affollati,  in  cui  potersi cimentarsi  in attività più creative e libere dagli schemi quotidiani.

Era il 2007 quando uscì nelle  sale cinematografiche il film di Sean Penn “Into the Wild”, basato sulla storia di un giovane 26enne  che  abbandona  tutto  per provare un’esperienza di vita autentica nelle terre dell’Alaska. Oggi, questo film e la storia del protagonista Chris sono quanto mai attuali nel loro significato. In molti oggi non vivono un rapporto ecologicamente soddisfacente con la  natura,  vivendo  una  quotidianità  molto  artificiosa  e  priva  di  avventure.  Ciò  crea  una  forte  disillusone  nei confronti della società e spinge le persone a cercare esperienze più autentiche e genuine.

A questo si aggiunge il  tramonto  del  turismo “mordi e fuggi” pre-pandemia,  che  prevedeva  nella  vacanza  una  mera  occasione  di consumo,  non  solo  materiale  ma  anche  culturale. Già  dallo  scorso aprile  in  molti  hanno  cambiato il  modo  di trascorrere le  vacanze,  preferendo agriturismi  e  campagne.  La  ristorazione  tipica  del  luogo,  detta  a km  zero, consumata  in  un  contesto  di  libertà  e  tranquillità,  rappresenta  una  proposta  turistica  in  crescita  nel  nostro Paese.  Il turismo  di  prossimità e la  possibilità di  contribuire  alla  crescita di  territori periferici sono due  driver sempre più influenti nelle  scelte delle vacanze con una forte attenzione alla sostenibilità sia dal punto di vista ecologico che  economico. É sempre  più emergente  la  voglia di  trascorrere  le  vacanze zero  stress per  staccare dalle  ansie  e  paure  quotidiane.  Così  cambiano  anche  i  preparativi  per  le  valigie  prima  del  viaggio:  oltre  al vestiario e  alle  insostituibili action  cam,  si  pensa anche  a ciò  che  può  far stare tranquilli  in  caso  di  imprevisti. Una   soluzione   potrebbe   essere   attivare   un’assistenza   medica   h24 e,   in   caso   di   animali,  anche   quella veterinaria h24 per trascorrere le vacanze senza pensieri.

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